venerdì 4 giugno 2021

Storia del isolamento

 Dalle prime popolazioni che costruivano abitazioni con gli stessi materiali usati per l’abbigliamento (pelli di animali, pellicce, lana) a quelle che stanziandosi potevano contare su materiali più durevoli come la pietra, il legno e la terra, le esigenze sono evolute insieme alle nuove tecnologie.

Nel caso di climi particolarmente avversi abbiamo antichi rimedi per isolare gli edifici come le case nel villaggio neolitico di Skara Brae (Isole Orcadi, Scozia). Si tratta delle più antiche conosciute abitazioni con tetto verde e coperte dalla terra, risalenti a quasi 5.000 anni fa.

La terra, si sa, ha sempre giocato un ruolo determinante nell’edilizia, anche in termini di sottrazione: in molti casi troviamo abitazioni scavate nella terra, pratica economica, con annesso rivestimento laterale in pietra e superiore di terra su strutture lingee o in parte d’osso, per assicurarsi un’eccellente protezione contro freddo, animali selvatici, contro il fuoco e durante i periodi di combattimento.

Inoltre le case di terra usano il suolo come perfetta materia isolante, poiché a causa dell’alta densità, determina un cambiamento molto lento della temperatura, un rivestimento a terra che mantiene l’interno caldo in inverno e fresco d’estate.

L’ISOLAMENTO TERMICO NELLA CONTEMPORANEITÀ

Alla fine del XIX secolo le tecniche di costruzione si sono sviluppate sulla nascita di nuovi materiali da costruzione (ghisa, strutture in vetro, cemento, acciaio) e sulla progettazione di sistemi strutturali basati su elaborazioni di calcolo complessi.

Il problema principale affrontato dalla scienza degli isolanti era l’espansione e la distorsione di questi nuovi materiali a causa dell’umidità. Per evitare le crepe e conseguenti danni è diventato evidente che queste strutture avessero bisogno di una maggiore protezione termica, caratteristica che oggi accomuna tutti i pannelli isolanti. Tra ventesimo e  ventunesimo secolo l’aumento del consumo di energia e dei costi elevati di combustibili fossili (carbone, petrolio) ha fatto sviluppare sempre più la necessità di contenere il consumo energetico, sviluppando parallelamente una maggiore sensibilità all’ambiente insieme alla ricerca economica della riduzione degli sprechi. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui l’architettura ha iniziato a utilizzare i materiali per l’isolamento termico.

Il compito dei materiali isolanti è quello di mantenere il calore, vantaggio significativo soprattutto per gli edifici residenziali, dove sul privato ricadono spese per il riscaldamento e l’aerazione che hanno mostrato un aumento esponenziale negli ultimi decenni. Il calcolo della perdita di calore divenne il problema chiave per la costruzione, con la nascita delle prime teorie sull’isolamento termico e sulla fisica delle costruzioni per applicazioni sostenibili.


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